20.07.2022

Autry marcia verso il target 100 milioni di ricavi nel 2022

Milano Finanza Fashion
PRESS REVIEW

L'etichetta di sneakers partecipata da Made in Italy fund e parte della holding Fine sun punta a 200 milioni nel 2023. Nei piani, uno showroom a Milano e a Parigi, oltre allo sviluppo in Cina.

Dopo aver chiuso il bilancio 2021 basato su 15 mesi di operatività con un fattura­to di 30 milioni di euro, Autry action people mira a più che triplicare i risulta­ti per l'esercizio in corso. Una performance quel­la del brand di sneakers che segue il rilancio nel 2019 per mano dell'imprenditore Marco Doro, fondatore di Ghoud, insieme ad Alberto Raengo e Gino Zarrelli e nel 2021 I'en­trata in maggioranza nella com­pagine azionaria di Made in Ita­ly fund di Quadrivio e Pam­bianco, che controlla la hol­ding Fine sun e che ha già in portafoglio 120% Lino, Rosan­tica, Gcds e Dondup. L'obietti­vo del brand sarà lo sviluppo in­ternazionale, con un focus su Europa, Cina e Stati Uniti. I det­tagli sono stati spiegati a MFF da Mauro Grange, ceo di Au­try e di Fine sun.

Che obiettivi avete per il 2022?

Abbiamo già come dato certo il raggiungimento di I 00 milioni di euro di fatturato, con una redditi­vità attorno al 30%. Siamo partiti da un giro d'af­fari nel 2020 pari a 3 milioni e mezzo, vogliamo farne 200 per il 2023.

Quali Paesi stanno trainando la crescita?

L'Italia, con un peso del 15% rispetto all'estero, la Corea, la Francia e la Germania, senza dimenticare l'area asiatica, con un ottimo feedback dal Giappone.

Riscontrate delle difficoltà nel mercato in questo momento storico?

Quest'anno produrremo circa due milioni di paia di scarpe, ma abbiamo una domanda superiore. Persiste la difficoltà a reperire le pelli e certe vol­te le macchine, ma anche nelle consegne, ad esem­pio in Corea.

Dove state investendo per lo sviluppo in­ternazionale?

Al momento abbiamo circa 2.500 porte worldwi­de, le stiamo riducendo in virtù di una distribuzione selettiva. Il brand è approda­to sul mercato americano otto mesi fa con una filiale diretta a New York. L'obiettivo sarà atti­vare almeno un centinaio di doors entro la fine del 2022, mentre a settembre lanceremo un prodotto insieme a Saks Fif­th avenue. Da gennaio 2023 fa­remo poi ingresso in Cina con un partner, partendo dal mondo digitale.

Avete dei progetti per l'Eu­ropa e l'Italia?

Stiamo aprendo uno showroom diretto del brand a Milano, nella zona di Fondazione Prada, sarà pronto per otto­bre. Nella stessa stagione taglieremo il nastro an­che a una filiale e a uno showroom a Parigi.

Pensate al retail?

Stiamo studiando un format retail che vogliamo lanciare nel 2023, inizieremo da Milano e New York.

State studiando acquisizioni nel campo della moda?

Guardiamo alle acquisizioni sempre in un'ottica di inserimento sinergico nel gruppo. Come fondo ne abbiamo una sul tavolo, proveniente dal mon­do dell'abbigliamento.