19.10.2023

Binello (Quadrivio): «Investiremo 1 miliardo»

Milano Finanza Fashion
PRESS REVIEW

Di questi, 500 milioni sono destinati a brand di moda, design e cosmetica. “Con Made in Italy Fund II stiamo per chiudere almeno tre operazioni che annunceremo a breve”, ha spiegato il group ceo della società di investimento. In merito ai brand già in house, come Gcds, “si valuterà la quotazione non appena raggiungeranno dimensioni giuste”

“I soldi che raccoglieremo con Made in Italy fund II, che punta a raccogliere 500 milioni di euro, sono destinati all’acquisizione di nuove realtà. Non solo brand di moda, ma anche legati al design, alla cosmetica, ai profumi. Siamo in fase finale per almeno tre operazioni che annunceremo a breve. Sono aziende molto interessanti, che nonostante il periodo complesso hanno dei tassi di crescita superiori del 20%”. Ad anticiparlo a MFF è Alessandro Binello, ceo di Quadrivio group, società che da oltre 20 anni promuove investimenti con focus sui principali macrotrend attraverso fondi specializzati. Ed è proprio ai macrotrend del momento che è stato dedicato l’evento tenutosi ieri a Roma nella splendida cornice di Villa Miani. Attualmente la mission di Quadrivio, ha spiegato Binello, è fornire ai propri clienti delle soluzioni per uscire dall’incertezza generale che si sta attraversando a livello sociale ed economico, così da raggiungere dei ritorni importanti anche in condizioni non del tutto favorevoli. “Una soluzione è investire. Ed è il momento giusto per farlo, c’è molta opportunità. Fattori come la diminuzione dell’M&A e la riduzione dell’incremento del costo del debito portano più facilmente le aziende ad aprire i loro equity”, ha chiarito. Ad oggi, i tre megatrend su cui ha senso investire secondo Quadrivio sono tre. In prima battuta, la “longevity”, ossia beni e servizi dedicati alla fascia della popolazione che ha più di 50 anni (circa il 40% in Europa e negli Usa, ndr). Poi il lusso accessibile, dando continuità con quanto già fatto con Made in Italy fund I. L’ultimo tema è quello delle aziende manifatturiere e dei servizi che possono accedere all’intelligenza artificiale, e all’innovazione in generale, per trasformare il loro business. “Queste tre categorie sono per noi un target d’investimento importante. In totale investiremo più di 1 miliardo di euro”, ha detto. Guardando nello specifico al secondo megatrend, Binello ha illustrato come il lifestyle luxury stia crescendo e incrementando in maniera importante i prezzi. “Basti pensare all’aumento delle borse di Chanel, che in quattro anni sono passate da 5 mila a 10 mila euro. Anche i prezzi di Hermès sono saliti del 20%”. Ciò determina che il cosiddetto quiet luxury, il lusso accessibile, abbia la possibilità di avere margini più ampi. “Le nostre aziende, come Dondup e Autry, hanno i margini delle società hi-tech, parliamo del 30-40%. Queste società qui sono un target importante da far crescere. Pensiamo che tutto ciò che oggi sia lusso accessibile permette di proteggersi dall’inflazione”, ha specificato. Questo nonostante si parli nuovamente del rallentamento dell’industria della moda e del lusso. Nella fattispecie, prima, dopo il Covid, il settore cresceva del 20%, adesso si parla del 5-10%. “Sì, c’è un rallentamento ma parliamo comunque di un mercato globalmente in salita. Noi siamo investitori di lungo periodo, quindi la flessione di qualche mese non ci spaventa”, ha aggiunto. Binello ha poi aggiornato MFF sullo stato della raccolta di Made in Italy fund II, che punta a raccogliere 500 milioni di euro. Il fondo dà continuità al primo, che ha raccolto 300 milioni di euro e in cinque anni ha acquisito diverse aziende nel settore fashion, tra cui Gcds, Dondup e Autry. “Abbiamo visto più di 350 operazioni, ne abbiamo deliberate circa 12. Stiamo negoziando, il primo closing è stato fatto a luglio, ne faremo un altro a settembre. Siamo nei rolling closing. Stiamo valutando il current trading delle aziende che abbiamo in target. Siamo in fase finale per almeno tre operazioni che annunceremo a breve”, ha chiarito il ceo di Quadrivio. Al momento il target sono i brand italiani. “Ma valutiamo anche un paio di brand esteri attraverso il nostro partner francese, vediamo dove c’è maggiore opportunità. Sicuramente più del 70% sarà investito in Italia”, ha aggiunto. In merito ai brand in house, Gcds in particolare, l’obiettivo è la crescita dei ricavi e, magari un giorno, il debutto in Borsa. “Una quotazione ha senso, ma adesso sembrerebbe prematuro. È una soluzione quando le dimensioni dell’azienda crescono. Io credo che la dimensione minima sia quella raggiunta da Moncler quando l’ha fatto, cioè almeno un paio di miliardi di fatturato. Ora dobbiamo concentrarci per portare a casa almeno un miliardo di fatturato. Arrivati a quel livello la quotazione può diventare interessante”, ha concluso.