06.11.2015

Suba Seeds a stelle e strisce venduta per 80 milioni di euro

PRESS REVIEW

Nella realtà cesenate la Suba Seeds di Longiano non è nota solo per essere leader mondiale nel settore delle sementi (produzione e vendita in 80 paesi nel mondo per più di 10 mila tonnellate annue di semi, fatturato di 46 milioni di euro) ma anche perché con un gesto che lo ha consegnato alla storia dell’imprenditoria il suo fondatore Augusto Suzzi, qualche anno fa, regalò circa la metà dell’azienda ai suoi dipendenti.

«Cerco la continuità dell’azienda – spiegò a suo tempo Suzzi – e in questo modo credo di averla garantita.
Solo se gestita da chi la ama un’impresa può guardare al futuro». Successivamente il 52 per cento della proprietà fu ceduta al fondo Quadrivio Capitai sgr, ed oggi un’altra novità: la Suba Seeds diventa totalmente americana. Paine&Partners, fondo di private equity Usa specializzato nel settore agro-alimentare, ha acquisito l’intera azienda ossia la percentuale in possesso a Quadrivio (52 per cento) e le quote degli altri azionisti, cioé del presidente e fondatore Augusto Suzzi (15,36%), dell’amministratore delegato Giuseppe Tumedei (11 %) e degli altri manager, dipendenti e familiari di Suzzi. Suba Seeds è stata acquistata per una cifra circa 80 milioni di euro.

Nel Dicembra 2012 Quadrivio aveva operato nuovi investimenti nella società e nel gennaio 2014 l’aveva supportata nell’acquisizione della statunitense Condor Seeds Production. Presupposto dell’investimento in Condor Seeds era di dotare Suba Seeds di capacità produttiva di alta qualità negli Usa, che va ad affiancare, in modo sinergico, a quella oggi già presente in Italia, Francia, Nuova Zelanda, Tanzania, Cina. Ben il 90% del fatturato di Suba Seeds, infatti, proviene dall’estero. «Abbiamo venduto bene» commenta Augusto Suzzi che, per un anno ancora (ma da tempo e dopo 50 anni di successi, persegue il progetto di ritirarsi dall’attività), continuerà a tenere la presidenza della società, come gli è stato chiesto dai nuovi proprietari.

«Abbiamo ceduto solo il business – precisa Suzzi – le strutture restano a noi e ciò ci dà garanzia che l’attività continui ad essere ancorata a questo territorio». Strutture che compongono un grande capitale immobiliare: uno stabilimento di 30 mila metri a Ponte Ospedaletto, a cui recentemente si sono aggiunti altri 10 mila metri, il capannone della Royal Seeed a Mirandola, 5 mila metri a Padova (Seeds Alimentare), in Francia (Suba France), a Yuma, Arizona (Condor Seeds). Un successo previsto? «Assolutamente no – dice Suzzi con una punta di modestia -. Abbiamo lavorato molto ma abbiamo anche avuto fortuna. In questa fase di cessione totale, tuttavia, vorrei evidenziare il ruolo di chi ha condotto le trattative con gli americani, ossia lo Studio Legale Celli Fanti e Ruffilli Servizi Finanziari».

Fonte: Il resto del Carlino